Il jazz anni ’20 a Milano

Improvvisazioni studiate: il jazz anni ’20 a Milano
Uno dei format più in voga del momento è quello del “dinner show”. No, non “si cena e intanto si assiste a uno spettacolo”, bensì “si cena mentre si è parte di una realtà diversa”, completamente immersi in un’atmosfera lontanissima da quella consueta. La creazione dell’incantesimo passa attraverso la cura di ogni dettaglio, la credibilità della cornice e la contestualizzazione di tutto ciò che accade attorno all’ospite, che viene rapito dal contorno senza tuttavia essere costretto a rinunciare alla tradizionale convivialità del pasto.
Tra i locali storici meneghini impegnati in questo tipo di intrattenimento c’è il Jazz Cafè (in corso Sempione, a pochi passi dall’Arco della Pace). Un ristorante dallo stile parigino e dalla forte personalità, che da trent’anni è uno dei poli attrattivi della ristorazione della città e che oggi punta ad affermarsi come parte integrante del suo palinsesto culturale, attraverso l’offerta di serate “immersive” ispirate a ciò che accade nei migliori club del mondo. Il menu raffinato e internazionale spazia tra Sicilia, America, Regno Unito e capoluogo lombardo ed è frutto delle origini e molteplici influenze che hanno ispirato lo chef Vincenzo Cugno Garrano (per intendersi: si va dalle proposte del fish bar con ostriche, crudité, lobster sandwich e caviale siberiano, al riso al salto e alla cotoletta alla milanese, passando per il polpo marinato all’harissa e il midollo alla brace con tartare di manzo e tartufo, fino alla carne sudamericana o irlandese al carbone, al salmone con verdure thai e ai gamberoni di Sicilia con lime).

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